Come gestire i commenti degli hater
Scrivere su un blog o essere presente sui social sono due metodi, utili, che ti aiutano a posizionarti come persona esperta nel proprio lavoro.
Ma prima di scrivere con costanza, c’è un’altra scelta da fare. Decidere se si vuole avere una presenza online, completa di tutti i pro e i contro del caso.
Per qualcuno si tratta di possedere uno o più account social, per altri è preferibile aggiungere anche un blog. Poi ci sono i coraggiosi che mettono in conto anche una newsletter. Una sovraesposizione non per tutti piacevole. Infatti, oltre ad essere un notevole impegno, costringe a fare i conti con i follower e con loro anche con gli hater!
La paura di essere attaccati dagli hater sui social
Avere una presenza online significa aumentare le possibilità di interazione con persone interessate al nostro lavoro. Ma anche aumentare le vendite e creare una community forte e appassionata… Tuttavia non è sempre tutto rose e fiori.
Nel “pacchetto” ci sono pure contatti con gli hater, persone che usano i social per riversare online commenti astiosi, maleducati e finalizzati allo scontro.
Spesso ho colto, tra i clienti che mi affidano il proprio blog o account social, una gran paura di questo meccanismo. Basta fare un giro su un qualsiasi social per capire rapidamente quanto sia difficile dire qualcosa senza essere attaccati da più parti. Soprattutto per chi li usa per lavoro (e non possiede un’indole rissosa), si arriva a chiedersi quanto ne valga la pena.
C’è chi si è risposto dicendo che la vita è troppo breve per farsi insultare online. Chi affronta questa missione a testa alta e Maalox Plus e… qualcuno ha risolto con le stories di Instagram o Facebook.
Superando l’imbarazzo di doverci mettere la faccia hanno un pregio: durano solo 24h. Il giorno dopo *puf!* spariscono (a meno che non si decida di archiviarle per tenerne traccia).
C’è poi un folto numero di persone che ha deciso di dare in gestione blog e account. Chi di mestiere si occupa proprio di questo ha scoperto che i famigerati leoni da tastiera, il più delle volte, sono gattini.
Come reagire agli hater online?
Chi crea contenuti per il web si imbatte ogni giorno in difficili scambi con utenti che, forti del proprio anonimato, utilizzano la Rete come sfogatoio.
Non c’è argomento che rimanga privo di commenti maleducati. Che si tratti di fatti di cronaca, analisi socio-economiche, cucina, beauty, viaggi, sport…
Il plot twist arriva però dal modo in cui si reagisce a queste osservazioni astiose e indisponenti.
Alcuni creator ci rimangono male e rimuginano a lungo chiedendosi dove potrebbero aver sbagliato o in cosa sarebbero potuti essere più chiari. Poi ci sono quelli che cancellano il commento e via!
Altri ancora invece, forse già al limite della sopportazione, ingaggiano una lotta all’ultimo parere. Spesso finendo in una situazione la cui didascalia perfetta sarebbe:
“Discutere con uno stupido, è come giocare a scacchi con un piccione. Potresti essere il più grande giocatore di scacchi al mondo, ma il piccione continuerà lo stesso a rovesciare tutti i pezzi, cagare sulla scacchiera, e camminerà impettito andando in giro con aria trionfante.” cit.
Diventa frustrante, ma mettendo da parte la prima risposta che l’istinto suggerirebbe… come affrontare i commenti degli hater? Con l’immedesimazione.
Lo so, la prima cosa che si pensa è che si tratti di maleducati che non hanno niente da fare. In molti casi sicuramente sì. Ma può anche essere che molte delle persone che dietro ad un monitor diventano aggressive, saccenti e maleducate… in realtà abbiano avuto una pessima giornata.
Questo non le giustifica, ovvio… ma ci mette nella condizione di tentare un altro approccio.
La recitazione superficiale vs. la recitazione profonda
Ogni giorno siamo chiamati a fare un piccolo sforzo per mostrarci gentili ed educati anche con estranei che non lo meriterebbero, sia online che offline. Un sacrificio non da poco per regolare le proprie emozioni che, a lungo andare, rischia di sortire effetti opposti a quelli sperati.
La recitazione superficiale, facendoci indossare una maschera che ci faccia apparire calmi, ci tiene impegnati nel tentativo mentre dentro ribolliamo. Questo continuo controllo delle emozioni ci fa “sprecare” risorse cognitive che sarebbe più proficuo incanalare verso il lavoro vero e proprio.
La risposta sarcastica o il commento finto-gentile magari riescono ad evitare la shitstorm ma a lungo andare affaticano più di un testa-a-testa. E minano la soglia di attenzione rovinando l’intera giornata.
Allora perché non tentare la strada della recitazione profonda? Si tratta di cambiare la propria percezione partendo dall’interno, non solo indossando la maschera di chi è (fintamente) gentile. Serve rispondere diventando la persona serena e pacata che serve in quel momento.
Questo approccio attinge alle basi del metodo Stanislavskij: un approfondimento e una ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore. Il risultato è che chi affronta gli hater con questa predisposizione, diventa – veramente – la persona che non vuole cedere il fianco a inutili provocazioni. Non solo quella che ne indossa la maschera.
Il dialogo può regalare belle sorprese
Puntare al dialogo è il modo migliore per sgonfiare rapidamente la bolla di astio e aggressività del commentatore. Proviamo a immaginare che dall’altra parte dello schermo ci sia una persona intelligente che ha avuto una pessima giornata: i toni si smorzeranno. Si scoprirà così una persona bisognosa di attenzioni e di qualcuno che la ascolti prendendo seriamente il suo punto di vista.
Vero, sarebbe molto più semplice cancellare il commento o ignorarlo.
Resta da considerare però che i commenti sono pubblici. Qualcuno potrebbe leggere il parere aggressivo dell’hater e notare poi che quel commento è stato cancellato. Oppure che nessuno si è preso l’impegno di tenerlo in considerazione rispondendo. O ancora peggio: sono state usate parole molto dure per ribattere. Un mix di possibilità che, di sicuro, non gioverebbe al brand.
Misura le reazioni negative per il bene del business
Da come reagisci agli hater i follower possono trarre conclusioni su di te e sul tuo business. E decidere se darti, a loro volta, fiducia. Ma può anche succedere l’impensabile: la nascita di amicizie o collaborazioni proprio con chi ti ha attaccato malamente tra i commenti. A volte anche le cose migliori possono avere inizi un po’ bruschi.
Fermo restando che l’educazione sarebbe sempre la via migliore da percorrere è chiaro quanto, anche online, l’arma vincente sia l’empatia. È necessario fare uno sforzo per provare a capire cosa muova gli hater a commenti saccenti e maleducati. E cercare di invertire la rotta. Facile? No, lo ammetto. Ma i risultati premiano sicuramente questo approccio piuttosto che il continuo soffiare sul fuoco.
Ti sembra un metodo impossibile da applicare? Ti rassicuro… si tratta di un mix di abitudine e indole ma se vuoi mi posso occupare io dei commenti al tuo blog o ai tuoi account social. A te lascio solo la parte bella di avere una presenza online!